L’imposta di successione e donazione: perché spaventa così tanto?

Quando si parla di eredità, molti temono di dover affrontare un’imposta particolarmente onerosa. Eppure, se confrontata con quella di altri Paesi europei, la normativa italiana risulta tra le più favorevoli. In Italia, l’imposta di successione e donazione prevede aliquote contenute e franchigie generose, rendendo il nostro sistema uno dei meno gravosi in Europa.

Il vantaggio principale sta nelle franchigie e aliquote agevolate, che variano a seconda del grado di parentela con il defunto o il donante:

  • Coniuge e parenti in linea retta: franchigia di 1.000.000 € a testa, aliquota del 4% sull’eccedenza;
  • Fratelli e sorelle: franchigia di 100.000 €, aliquota del 6%;
  • Altri parenti fino al 3° grado e affini: nessuna franchigia, aliquota del 6%;
  • Tutti gli altri soggetti: nessuna franchigia, aliquota dell’8%;
  • Persone con disabilità riconosciuta: franchigia di 1.500.000 €, indipendentemente dal grado di parentela.

Un altro aspetto importante è il criterio di valutazione dei beni ereditati o donati. Non si applica il valore venale, bensì:

  • Immobili: si utilizza il valore catastale, rivalutato del 5% e moltiplicato per un coefficiente (110 o 120);
  • Titoli quotati: valutati sulla media dei prezzi dell’ultimo trimestre;
  • Titoli non quotati: valutati in base al patrimonio netto dell’ultimo bilancio;
  • Quote di società: in proporzione al valore del patrimonio netto rapportato alla quota ricevuta.

Il legislatore ha inoltre previsto un’esenzione per il trasferimento di aziende e partecipazioni a favore di coniuge o discendenti, purché siano rispettate specifiche condizioni. Un’opportunità concreta per favorire il passaggio generazionale d’impresa.

Un elemento innovativo introdotto di recente è l’abolizione del coacervo successorio. In passato, le donazioni effettuate in vita venivano sommate in sede di successione per determinare l’eventuale superamento delle franchigie. Oggi, successione e donazione vengono trattate come eventi distinti, aprendo nuove possibilità di pianificazione.

Accanto a questi strumenti, il nostro ordinamento offre soluzioni moderne come il patto di famiglia e l’utilizzo di società semplici come “cassaforte di famiglia”, per organizzare in modo efficiente il passaggio generazionale e proteggere il patrimonio.

In conclusione, l’imposta di successione e donazione, se ben pianificata, non è affatto da temere. Al contrario, può essere affrontata con serenità, tutelando interessi familiari e aziendali.

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